Vineland (1990) by Thomas Pynchon

autore:Thomas Pynchon
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
editore: BUR
pubblicato: 1990-08-18T16:00:00+00:00

Nei suoi contorni, la breve ma leggendaria costiera della Contea di Trasero – dove le onde erano così alte che potevi, sdraiato sulla spiaggia, vedere il sole attraverso esse – ripeteva su scala ridotta la maggior curva dell’insenatura fra San Diego e Terminal Island. C’era anche, nella Contea di Trasero, una riserva militare – simile a Camp Pendleton, ma più in piccolo – che, dalla costa, si estendeva fino al deserto dell’interno. Presso il confine della base militare, incuneata fra il recinto di questa e il mare, si scorgevano le pallide arcate e le colonne, le siepi di madroño e i cipressi plasmati dal vento del rupestre campus del College of the Surf, l’Università della Cresta dell’Onda. Contro quel nudo e tetro sfondo militare, c’era quella vivace testa-di-ponte di sesso, droga e rock and roll, donde le note della musica sovversiva si diffondevano notte e giorno e, accompagnate da tamburelli e armoniche, raggiungevano come nebbia l’interno della base, oltre lo steccato di cinta, su per gli aridi calanchi, oltre le antenne di scolta, le apparecchiature radar, le rimesse di metallo, fino ad arrivare alle orecchie delle sentinelle, attenuate ma sinistre, simili a tam-tam di indigeni ostili, in un film sui bianchi in lotta contro tribù selvagge.

Come si fosse arrivati a questo era un mistero a tutti i livelli del potere costituito, tanto più che la Contea di Trasero, incastrata fra quelle ultraconservatrici di Orange e San Diego, aveva al pari di una città di frontiera acquisito le caratteristiche di entrambe, attirando così i ricchi, i quali si raccoglievano, intorno ai campi da golf e ai porticcioli turistici, in ville dipinte dello stesso colore del terreno, molto ampie ma basse, decollavano e atterravano su campi di aviazione privati, tra non molto sarebbero andati a trovare Dick Nixon, poco oltre il confine di contea a San Clemente, senza neanche avvertirlo prima per telefono, perlopiù gente del Sud della California che aveva fatto i soldi col petrolio, l’edilizia, il cinema. In effetti, il College of the Surf avrebbe dovuto essere il loro politecnico privato, ove addestrare le persone che poi avrebbero lavorato per loro, offrendo corsi di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, nonché aggiornati corsi sulla moderna scienza dei computer, ammettendo soltanto studenti che promettessero di mostrarsi docili, che fossero disposti ad adottare un taglio di capelli e una foggia nel vestire che lo stesso Nixon confessava di trovare un tantino barbosa. Era, dunque, l’ultimo posto ove qualcuno si sarebbe aspettato di trovare forme di dissenso dalla realtà ufficiale, se non che, a un tratto, lì il dissenso era scoppiato senza nessun preludio; vi aveva attecchito lo stesso terribile male che infettava tutti i campus del Paese; e troppi casi vi si erano manifestati, fin dai primi giorni, perché il servizio di sicurezza del campus potesse, da solo, tentare di porvi rimedio.

Ma quando cominciarono ad arrivare, i coordinatori viaggianti del Movimento non poterono far altro che scuotere la testa e battere le palpebre, come per cercare di destarsi da un sogno.

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